La vitamina D viene utilizzata tantissimo sotto forma di integratore o di farmaco per il ruolo che svolge nel prevenire le fratture ossee, classiche quelle di anca e femore, soprattutto delle donne dopo la menopausa, ma il suo utilizzo si sta allargando anche agli uomini e alle diverse fasce di età, per le sue svariate funzioni, dimostrate da molteplici recenti studi, resta comunque la protagonista contro l’osteoporosi. Questa vitamina è presente nelle formule lattee per neonati e per l’infanzia, mentre è consigliato l’uso di integratori per i bimbi nutriti con latte materno, che ne contiene in quantità insufficiente.

Il nostro organismo produce vit. D, attraverso reazioni chimiche attivate dagli ultravioletti B, quindi dall’esposizione alla luce solare. Questa vitamina facilita l’assorbimento del calcio a livello dell’intestino e stimola il rinnovamento osseo, agendo sugli osteoblasti.

I motivi della sua carenza, non sono legati solamente all’età avanzata o ad una scarsa esposizione al sole, ma a tutta una serie di fattori che ne ostacolano l’assorbimento dagli alimenti (latte e derivati): insufficienza epatica, insufficienza renale, farmaci anti-convulsioni, farmaci che fermano l’assorbimento del colesterolo, glucocorticodi ed ovviamente diete vegane, intolleranze al lattosio e allergie alle proteine del latte.

Attualmente come indice delle riserve organiche di Vit.D si misura a livello del sengue la 25-idrossi-vit.D, anche se a livello internazionale non c’è ancora unanimità sui livelli consigliati, in Italia il limite inferiore è posto a 30 ng/ml. Un recente studio ha verificato che nella terza età in Italia, il 75% delle persone presenta insufficienti quantità di Vit.D. In tantissimi Paesi la supplementazione di Vit. D viene fatta direttamente negli alimenti (es:latte addizionato di ViT.D), in Italia no e quindi si ricorre all’uso di farmaci ed integratori, spesso associati al calcio.

Ci sono alcune categorie a maggior rischio di carenza:

  • Soggetti obesi
  • Popolazione anziana (più di 65 anni di età, anche uomini)
  • Persone con limitata esposizione al sole
  • Soggetti con malassorbimento dei grassi (es: malattie infiammatorie intestinale, morbo celiaco, epatopatie, bypass gastrointestinale…)
  • Persone con disturbi del comportamento alimentare
  • Condizioni di aumentato fabbisogno (allattamento, gravidanza)
  • Soggetti con pelle scura
  • Pazienti trattati con farmaci che interferiscono col metabolismo della Vit.D (glucocorticoidi, anticonvulsivanti, antifungini, farmaci per il trattamento dell’AIDS, immunosoppressori)
  • Soggetti con patologie che aumentano il metabolismo della Vit.D (linfomi, malattie granulomatose, iperparatiroidismo primario)
  • Pazienti con patologie dermatologiche estese ( dermatite atopica, psoriasi, vitiligine)
  • Soggetti con osteoporosi, osteomalacia o con frequenti fratture spontanee
  • Persone con problemi dermatologici estesi (dermatite atopica, vitiligine, psoriasi
  • Soggetti con sintesi di Vit D attiva ridotta (insufficienza epatica e renale)
  • Pazienti con storia familiare di fragilità ossea e fratture

La forma preferibile per la prevenzione è la Vit. D3 o colecalciferolo, in dosaggio variabie a seconda delle situazioni si va da 880n a 2000 UI giornaliere, settimanali o mensili. Se ivece lo stato è già di carenza , le linee guida indicano 50000 UI a settimana per 2-3 mesi, seguiti da una dose di mantenimento sempre variabile da 800 a 2000 UI quotidiane. Oltre alla Vit.D serve che sia presente anche il calcio, sotto forma di integratore o farmaco, oppure un adeguato apporto con l’alimentazione, stimato in circa 1000mg al giorno, che si può raggiungere con l’assunzione di latte scremato e derivati, preferibilmente yogurt magro e formaggi magri, senza dimenticare che anche l’acqua può costituire un’importante fonte di calcio.

Infine un piccolo focus sulle molteplici funzioni della Vit.D:

  • Rinnovamento osseo
  • Prevenzione a livello muscolare di sarcopenia e miopatie
  • Sembra avere un ruolo nella crescita cellulare
  • Sta emergendo un ruolo in malattie come asma, diabete, malattie autoimmuni
  • Ruolo protettivo a livello cardiovascolare
  • Immunostimolante