Ultimamente si sente parlare molto di miocrobiota, quella che eravamo abituati a chiamare flora batterica intestinale, perché emerge sempre più il suo ruolo fondamentale per la salute dell’intero corpo umano, basti pensare che può influenzare il tono dell’umore.
Da qui cresce l’utilizzo di integratori e farmaci a base di prebiotici, probiotici e simbiotici, ma facciamo chiarezza sul significato di queste 3 parole. (precisando che prebiotici e probiotici si trovano anche negli alimenti, ma non c’è precisione delle qualità e delle quantità che poi arrivano ad agire nel tratto gastrointestinale).
PROBIOTICI
Sono microrganismi vivi e attivi, principalmente batteri ma anche lieviti, contenuti in alimenti o integratori ed in quantità sufficiente per aiutare la salute dell’organismo, agendo sull’ecosistema intestinale. Si trovano, oltre che negli integratori, negli alimenti fermentati: yogurt, kefir, miso, giardiniera…
Quindi il loro bersaglio è il microbiota. Questi microrganismi sono tantissimi, hanno nomi simili ma la loro base d’azione è diversa e possono causare reazioni molto differenti in caso di uso scorretto o di sovradosaggio (come sempre sconsiglio il fai da te e suggerisco caldamente di chiedere il parere di un esperto del settore). Da qui emerge l’importanza di conoscere il nome completo del ceppo e la quantità contenuti nel probiotico o nell’alimento prima di assumerli. Altrettanto fondamentali sono le condizioni di conservazione (tutte le informazioni devono essere segnate sulla confezione).
Per essere efficaci i probiotici andrebbero assunti per almeno 3-4 settimane (in alcuni casi è utile prolungare), a stomaco vuoto ed in quantità quotidiana di almeno 1 miliardo U.F.C. (unità formanti colonia), da qui è evidente che non sia possibili inserirli solo attraverso l’alimentazione, infatti i probiotici sono specificatamente aggiunti agli alimenti (ad es. i fermenti e i batteri dello yogurt sono vivi ma non si riproducono nell’intestino, quindi svolgono importanti funzioni ma non colonizzano l’apparato gastrointestinale).
I fermenti lattici sono un mix di lieviti e batteri di origine umana e sono probiotici. In particolare producono acido lattico attraverso la fermentazione di alcuni zuccheri solubili (ad es: i batteri di yogurt e kefir riescono ad utilizzare il lattosio, così nel prodotto finito dopo la fermentazione si trova poco lattosio)
QUANDO SONO UTILI
- Nell’adulto per andare a riequilibrare la flora batterica intestinale che può essere compromessa da tantissimi fattori: antibiotici, variazioni nell’alimentazione, terapie farmacologiche, antibiotici, stress, viaggi…questo influisce su tutto l’organismo (vi lascio il link per approfondire il ruolo del microbiota)
- Nei bambini, per gli stessi motivi degli adulti, e in più per far fronte a gostroenteriti che sono spesso frequenti e a problemi cutanei come le dermatiti, sono spesso usati per aiutare il sistema immunitario facendo una sorta di prevenzione nel periodo autunnale ed invernale.
PREBIOTICI
Sono sostanze contenute in certi cibi e sono in grado di favorire la crescita di una o più specie batteriche a livello gastrointestinale, in modo da migliorare la microflora probiotica, praticamente sono nutrimento per i batteri “buoni”.
Sono nutrienti che l’uomo non digerisce e che arrivano a svolgere la loro funzione principalmente nel colon, dove promuovo la crescita delle specie batteriche utili.
- Fibre idrosolubili: beta-glucani, inuline, lattitolo, lattulosio, lattosaccarosio,fructani, oligosaccaridi della soiapirodestrine, fructani
Si trovano sia in integratori che associati ai fermenti lattici ed ovviamente direttamente nel cibo: farina di frumento integrale, miele, germe di grano, aglio, cipolla, porro, legumi, verdura, frutta, frutta secca…
Quindi una dieta sana, equilibrata e varia è fondamentale per avere un corretto apporto di prebiotici, che come abbiamo visto sono una sorta di nutrimento per il microbiota. Bisogna però stare attenti in caso di sindrome dell’intestino irritabile e di SIBO, di intolleranza al lattosio e di radioterapia nel tratto gastrointestinale, in questi casi i prebiotici sono controindicati sia attraverso l’alimentazione che come integratori.
QUANDO SONO UTILI
I prebiotici sono quindi un nutrimento per i batteri “buoni” che normalmente colonizzano il nostro tratto gastrointestinale, vanno quindi ad aiutarli. In particolare servono per:
- aumento delle difese immunitarie
- miglioramento delle funzioni intestinali (soprattutto quando l’intestino è compromesso da scorrette abitudini alimentari, uso di farmaci o errato stile di vita)
- colesterolo alto
- più efficiente assorbimento dei micronutrienti.
SIMBIOTICI
Sono degli integratori in cui sono presenti sia probiotici che prebiotici, hanno quindi una sinergia di azione. Vanno ad agire su due fronti:
- creano un substrato specifico per la flora batterica già presente
- migliorano la sopravvivenza del probiotico o dei probiotici presenti
QUANDO SONO UTILI
Ci sono diverse capacità riconosciute dei simbiotici:
- prevenzione di infezioni ed infiammazioni dell’intestino
- utili in caso di diarrea
- d’aiuto per l’intolleranza al lattosio
- normalizzano la funzionalità intestinale: motilità, secrezione ed assorbimento
- migliorano l’assorbimento di alcuni micronutrienti, in particolare magnesio calcio e ferro
Ecco quindi fatta chiarezza su questi termini.
COME UTILIZZARLI
Il consiglio è sempre quello di chiedere al medico, al gastroenterologo, al pediatra, al dietista, al nutrizionista…proprio perché ne esistono di tantissimi tipi e per essere efficaci devono avere composizione qualitativa e quantitativa precisa