Di recente ho letto un paio di pubblicazioni sul latte vaccino. Ho pensato di riassumerli per lasciare qualche dato su cui riflettere.

ARTCICOLO N.1

é un articolo molto interessante: realizzato da un gruppo di ricercatori indipendenti, che non ha rapporti con grandi gruppi industriali né conflitti di interesse.

Questi ricercatori hanno valutato i possibili effetti collaterali dell’assunzione del latte di mucca nell’uomo adulto.

Qui il link alla pubblicazione:

https://translational-medicine.biomedcentral.com/…/s12967-0…)

Faccio una premessa: il latte vaccino è un alimento adatto per i vitellini, perfezionatosi durante centinaia se non migliaia di anni, in base ad esigenza di crescita (fattori di crescita) e di sopravvivenza (eventuale fuga dai predatori) che non sono di certo quelle di un umano adulto ai tempi d’oggi.

Questa ricerca ha evidenziato la presenza di microRNA nel latte vaccino, che sono elementi in grado di regolare l’espressione genica e che la pastorizzazione protegge delle strutture chiamate esosomi che sono in grado di trasportare questi microRNA fino alle cellule, anche umane. Inoltre l’uomo ha selezionato razze bovine che siano più produttive in ambito di quantità di latte.

Gli esosomi del latte sia umano che vaccino hanno un ruolo fondamentale per lo sviluppo del metabolismo e della programmazione immunologica nei neonati e di tutti i mammiferi appena nati. Ma un uomo adulto non ha necessità di crescite cellulari né di grandi rimodellamenti dei tessuti.

I ricercatori concludono che l’esposizione continua a esosomi attivi del latte vaccino possa essere messa in relazione con alcune patologie tipiche del mondo occidentale: obesità, diabete tipo 2, allergie, osteoporosi, alcuni tipi di cancro (prostata, seno, fegato, B-cells) ed infine col morbo di Parkinson.

Questo studio tratta dati a livello molecolare e non epidemiologico, ma ci sono evidenze anche in questa categoria di pubblicazioni.

ARTICOLO N.2

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30696081

A questo link si trova uno studio svedese in cui sono stati considerati 108 mila pazienti per 14 anni, da qui emerge che un forte consumo di latte è associato con aumento di casi di diabete di tipo 2 e di infarto.

Al contrario i derivati fermentati del latte come yogurt e kefir hanno nel complesso più effetti positivi che negativi.

CONCLUSIONI

Vi lascio alcuni punti su cui riflettere:

  • Siamo l’unica specie animale che beve latte anche da adulta.
  • Siamo l’unica specie che ha selezionato il latte e lo ha trasformato con la pastorizzazione, rendendo più attive le sue componenti di regolazione genica.

Questo articolo non vuole essere contrario al consumo del latte in assoluto, ma vuole dare un punto di vista critico, per sottolineare il fatto che bisogna sempre considerare la qualità e la quantità di quello con cui ci alimentiamo e che non per tutte le persone sono indicati o al contrario sconsigliati gli stessi cibi.