Olio di palma: qual’è la realtà?

Negli ultimi tempi l’olio di palma è diventato protagonista di un’ accesa discussione: questo perché è diventato obbligatorio indicare la sua presenza nelle etichette alimentari se presente come ingrediente e non è più sufficiente indicare più in generale “oli e grassi vegetali” e ci si è resi conto che si trova praticamente in tutti i prodotti industriali.

L’olio di palma (detto anche olio di semi di palma o olio di palmisto) è l’olio di origine vegetale più usato nel mondo, non solo nel settore alimentare, ma anche in quello energetico, cosmetico, farmaceutico ed anche nei mangimi. Tutto questo perché è molto conveniente sia per chi lo coltiva sia per chi lo utilizza nelle produzioni: le piante da cui si ottiene sono Elaeis guineensis, Elaeis oleifera e Attalea maripa (coltivate principalmente in Indonesia e in Malesia) ed hanno una resa altissima, per cui la produzione per ettaro è di molto superiore ad esempio al girasole e alla soia. Inoltre è un grasso solido, quindi rende gli alimenti più cremosi e appetibili senza alterarne il sapore e in più li rende conservabili più a lungo.

Olio di palma e sostenibilità

Da un punto di vista della sostenibilità delle coltivazioni, la polemica è nata perché grandi aree forestali sono state sostituite con le coltivazioni di palma, causando danni alla biodiversità vegetale e animale, oltre a tutta una serie di violazioni territoriali a sfavore delle popolazioni indigene. Dal 2004 esiste il RSPO (Roundtable on Sustainable Palm Oil), che a livello internazionale cerca di garantire la sostenibilità ambientale delle colture dei suoi membri, ma i risultati sembrano scarsi. Però il WWF con altre associazioni ha fondato il POIG (Palm Oil Innovation Group), a cui hanno aderito aziende molto importanti, quindi il consumatore può cercare sulle confezioni un bollino con la palma, che indica l’utilizzo in quel prodotto di olio di palma certificato.

Aspetti nutrizionali dell’olio di palma

Da un punto di vista nutrizionale non deve passare il messaggio olio di palma = veleno. Bisogna ricordare che è andato a sostituire i grassi idrogenati, in passato molto usati dall’industria alimentare e di sicuro peggiori per la salute, ma non è neanche vero che sia privo di rischi per il nostro organismo. L’olio di palma contiene infatti un’elevata quantità di acidi grassi saturi (47,1 gr ogni 100gr di olio), quindi il pericolo per cuore e circolazione c’è se viene assunto in grande quantità.

Attenzione particolare va fatta da chi ha problemi di colesterolo alto. Bisogna imparare a leggere le etichette per vedere dove si trova, ed evitarne un’assunzione eccessiva nel corso della giornata, perché il pericolo non è tanto legato all’olio di palma in sé quanto alla quantità giornaliera che se ne assume, spesso senza rendersene conto. Un’attenzione particolare va posta all’alimentazione dei bambini, l’olio di palma si trova in quasi tutti i prodotti confezionati a loro destinati. Studi su altri effetti dannosi sono parziali e controversi, quindi serve altro tempo per avere dati oggettivi, non ci sono neanche dati su quella che è l’assunzione media quotidiana in Italia. Resta fermo che l’OMS (organizzazione mondiale della sanità) abbia indicato come livelli di assunzione consigliati di grassi saturi un 10% delle calorie totali giornaliere, aumentando anche l’apporto in polinsaturi, in particolare EPA e DHA.

Cosa fare quindi con le scelte alimentari?

Bisogna bilanciare carni rosse, formaggi e alimenti contenenti olio di palma nella giornata, per evitare l’assunzione di grassi saturi in eccesso. Questo olio poi contiene antiossidanti, vitamine e carotenoidi, che però vengono in gran parte persi con la lavorazione industriale. Se viene indicato che un prodotto non contiene olio di palma, attenzione a cosa lo sostituisce: i grassi idrogenati sono peggiori e lo stesso vale per l’olio di cocco (86,8 gr di grassi saturi ogni 100gr di grassi). Ricordarsi sempre che se un produttore utilizza ingredienti di alta qualità ha tutto l’interesse a renderlo noto al consumatore, quindi se un alimento contiene olio di oliva e non olio di palma sarà sempre ben evidenziato sulla confezione.